Storia
Le origini e la storia del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese
Le origini del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese
Negli anni cinquanta, la realtà dello sport sammarinese raggiunge una dinamica crescita e richiede un assetto istituzionale idoneo sotto il profilo dell’autonomia, della rappresentatività e della capacità organizzativa. Queste ragioni inducono i dirigenti sportivi a favorire la crescita di un organismo sportivo indipendente che rappresenti e tuteli gli atleti bianco – azzurri nelle competizioni ufficiali, seguendo le disposizioni del Comitato Olimpico Internazionale (CIO).
I responsabili delle maggiori associazioni esistenti si riuniscono e concordano di proporre la costituzione del Comitato Olimpico Sammarinese (COS). Il 3 aprile 1959 i Capitani Reggenti, Marino Benedetto BELLUZZI e Agostino BIORDI, con proprio Decreto, sanzionano la nascita del CONS e nominano Federico BIGI Presidente (carica ricoperta dal 1959 al 1969 e dal 1973 al 1978). Da allora si sono succeduti alla guida del Comitato, Giuseppe MICHELONI (1969-1973), Libero BARULLI (1978-1981), Domenico BRUSCHI (1981-1988), Giovanni Vito MARCUCCI (1989-1996), Angelo VICINI (1997-2012) e Gian Primo GIARDI (dal 2013).
I primi passi del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese
Le Olimpiadi di Melbourne del 1956 erano appena giunte al termine e l’Italia era già impegnata nei preparativi dei diciassettesimi (1960) Giochi Olimpici dell’era moderna, che si sarebbero tenuti a Roma.
Lo sport sammarinese è stato inevitabilmente attratto da tutto questo movimento. La possibilità di prendere parte a questo grande raduno era troppo allettante per lasciarsela sfuggire. Ma tra speranze e realtà, c’erano un sacco di obblighi da rispettare. Prima di tutto un Comitato Olimpico Nazionale doveva essere fondato e successivamente riconosciuto dal CIO. L’anno era il 1958 e lo sport sammarinese era ancora oggetto di numerose leggi e regolamenti sotto l’autorità del Dipartimento del Turismo, Sport e Spettacolo. La legislazione è stata adeguata per le necessità dei tempi per quanto riguarda le attività nazionali, ma non era più adatto per un paese che aspirava a prendere parte ai Giochi Olimpici. Ufficialmente costituito, operativo, autonomo e indipendente Comitato Olimpico è stato creato libero da legami politici, e osservante della Carta olimpica redatta dal CIO. A questo punto è stato necessario mettere in moto la macchina della diplomazia e attivare le principali autorità di San Marino, nel tentativo di rimuovere eventuali ostacoli che avrebbero potuto impedire la partecipazione di San Marino. Il segretario di Stato in quel momento, Federico Bigi, ha istituito una serie di contatti ad alto livello esterno volti a sostenere il Comitato Olimpico San Marino e di garantirne la rapida approvazione da parte delle organizzazioni internazionali preposte. L’attiva cooperazione seguì tra i membri di una Commissione speciale nominata dal Congresso di Stato del 2/1/1959 presieduta dalla Reggenza e dal ministro del Turismo, Sport e Spettacolo, il cui compito era quello di proporre l’istituzione del Comitato Olimpico San Marino. Questa Commissione era composta da Marino Benedetto Belluzzi, Gian Luigi Berti e Alvaro Casali.
In una corsa contro il tempo, tutte le formalità necessarie sono state sbrigate e la conclusione è stata la promulgazione del Regents ‘Decreto del 3/4/59 con cui il Comitato Olimpico San Marino è stato ufficialmente istituito. I membri del Comitato, ciascuno con la propria qualifica particolare, sono stati: Federico Bigi, Presidente, Vittorio Rossini, segretario generale, Pietro Reffi, Ministro del Turismo, Sport e Spettacolo. Alvaro Casali, presidente del consiglio di amministrazione per il Turismo, Sport e Spettacolo, Domenico Forcellini, Ferruccio Piva, Gian Luigi Berti.
Questo obiettivo era stato raggiunto, tra le altre cose, grazie al supporto fondamentale del CONI e del suo leggendario presidente, Giulio Onesti, che, insieme al suo staff, ha compiuto ogni sforzo per assicurare che i desideri di San Marino fossero soddisfatti.
DA ROMA 1960 ALLE STORICHE MEDAGLIE DI TOKYO
Da allora il San Marino NOC ha preso parte a tutte le varie edizioni dei Giochi olimpici estivi, tranne a Tokyo nel 1964, così come a tutte le Olimpiadi invernali ad esclusione di Lake Placid ’80 e Nagano ‘98. Gli atleti di San Marino hanno sempre partecipato con grande entusiasmo e dignità, il miglior risultato di sempre è il 5 ° posto a Los Angeles di Francesco Nanni nella carabina a terra con un punteggio di 594 su 600. E’ sempre stato il tiro a regalare a San Marino le maggiori soddisfazioni: nel 2000, alle Olimpiadi estive di Sidney, Emanuela Felici ha colto un 7° posto nella specialità trap, risultato confermato 4 anni dopo ad Atene. Alle Olmpiadi del 2004 anche il compagno di squadra Francesco Amici ottenne un 7° posto nel trap maschile. La storia è stata però scritta a Tokyo 2020 (edizione disputata nel 2021 dopo il rinvio a causa della pandemia): Alessandra Perilli, dopo il podio sfiorato nel 2012 a Londra con il 4° posto, ha conquistato la prima medaglia olimpica della storia sammarinese, una medaglia di bronzo nel trap femminile. Insieme al compagno di squadra Gian Marco Berti ha poi conquistato la medaglia d’argento nel mixed team. A rendere memorabile l’edizione dei Giochi olimpici di Tokyo anche la conquista della medaglia di bronzo nella lotta libera, categoria 86 kg, da parte di Myles Amine Mularoni.
I CAMBIAMENTI
Negli ultimi 30 anni, il Comitato ha subito profondi mutamenti. Si è dovuto adattare allo sviluppo rivoluzionario dello sport, che ha rapidamente cessato di essere un fenomeno elitario a diventare un’attrazione di massa di conseguenza sociale. Un anno particolarmente importante in questo processo di continuo il 1981, quando una legislazione sportiva altamente articolata è stata promulgata al fine di eliminare alcune carenze e di regolamentare l’intero settore. Il principio di indipendenza gerarchica, amministrativa e finanziaria del NOC è stato ribadito e reso operativo e il Comitato è stato invitato, attraverso i membri delle sue federazioni, ad eleggere i propri dirigenti e gestire se stessa in base ad un criterio effettivamente indipendente.
Come capo della commissione, Domenico Bruschi è stato eletto presidente, fino al marzo 1989, per due completi cicli olimpici e sarà successivamente insignito del Collare Olimpico dal CIO. La scelta si rivelò essere una buona e produttiva. Bruschi ha fatto un ottimo lavoro di ottenere nuove strutture in buono stato di funzionamento, la promozione del ruolo della commissione e la sua apertura a nuove iniziative ed esperienze internazionali. I Giochi dei piccoli paesi d’Europa sono stati soprattutto una sua idea e sono diventati una realtà grazie ai suoi sforzi. È stato anche responsabile della partecipazione di San Marino ai Giochi del Mediterraneo. Ma questi obiettivi in sospeso sono stati solo le fasi lungo una strada che, dal 1959, ha portato alla graduale sviluppo e il cambiamento nella composizione di tutto lo scenario sportivo sammarinese.
Un chiaro esempio di questo cambiamento è il gran numero di associazioni sportive, che tra i funzionari, gli atleti praticanti e appassionati, ammonta a 9.000. Un altro esempio è l’aumento del numero di impianti sportivi, che, sebbene ancora insufficienti, ha aumentato il numero di atleti che praticano nei vari campi. E, infine, il gran numero e elevati standard di eventi nazionali ed internazionali organizzati regolarmente da parte di club sportivi sammarinesi.
MEDAGLIE E RICONOSCIMENTI
Nel corso degli anni San Marino ha preso parte a otto edizioni dei Giochi del Mediterraneo, conquistando diverse medaglie.
Il 2009 è stato un anno particolarmente fortunato. Nella vicina Pescara si sono svolti i XVI Giochi del Mediterraneo, ai quali San Marino ha partecipato con una delegazione composta da 30 atleti, aggiudicandosi l’incredibile bottino di 6 medaglie e, per la prima volta nella sua storia, anche un oro, conquistato da Daniela Del Din nella fossa olimpica. Nel 2013 a Mersin (Turchia) le medaglie conquistate sono state cinque.
Nel 2009, anno del 50° anniversario del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese, il suo Presidente Angelo Vicini è stato insignito dal CIO dell’Ordine Olimpico, massima onorificenza del Comitato Olimpico Internazionale.
Lo stemma del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese
Il simbolo del Comitato Olimpico è stato ideato e realizzato dal grafico Stefano Righi alla fine degli anni ‘70, ed adottato per la prima volta, in forma ufficiale, in occasione della partecipazione alle Olimpiadi di Mosca nel 1980. Il drappo sottostante i tradizionali cerchi olimpici con i colori identificativi dei cinque continenti (da sinistra a destra: il blu l’Europa; il giallo l’Asia, il nero l’Africa, il verde l’Oceania ed il rosso le Americhe) racchiude i colori bianco-azzurri nazionali sui quali un tempo era posta la sigla del Comitato (CONS). La sigla è stata in seguito tolta per la sciare libero il nastro biancazzurro che rappresenta un accorgimento estetico per legare la simbologia della parte superiore di natura internazionale con quella inferiore in cui spicca lo stemma ufficiale della Repubblica di San Marino.
Lo stemma è stato oggetto di successive revisioni, che lo hanno portato all’attuale configurazione a forma di stemma, approvata ufficialmente dal CIO.
I riconoscimenti internazionali del Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese
Il Comitato Olimpico Nazionale Sammarinese (CONS) è riconosciuto dal Comitato Olimpico Internazionale(CIO) dal 1959, è membro dell’Associazione dei Comitati Olimpici Nazionali(ACNO) e dei Comitati Olimpici Europei(COE). Nell’ambito di quest’ultima Associazione, San Marino ha organizzato ed ospitato i lavori della XIII Assemblea Generale tenutasi nel novembre 1982.
Dal 1987 San Marino è stato ammesso, come Paese ospite, a partecipare ai Giochi del Mediterraneo. Dal Giugno 1993 ha ottenuto, in occasione dell’Assemblea Generale di Agde (Francia), il riconoscimento di Stato membro a pieno titolo e componente del Comitato Internazionale dei Giochi del Mediterraneo(C.I.J.M.).